Tra magia e religione

 Tra magia e religione


Il complesso di credenze e pratiche cultuali rituali che identifica il rapporto tra l'uomo e l'idea di sacro e divinità e la struttura portante di quel fenomeno che le scienze sociali definiscono religione.
La religione, più di altri fenomeni culturali, ha costituito da sempre un impegno rilevante per il pensiero umano, soprattutto per l'aspetto gianiforme del fenomeno. Infatti, da un punto di vista filosofico la religione, appare come un <<pensiero totale>> di contro, la sua espressione sembrerebbe richiedere l'adozione di nn punto di vista esterno. 
Nel XIX secolo le scuole antropologiche consideravano magia, religione o scienza grandi categorie del pensiero umano, indicabile come fasi, stai o età dello sviluppo umano. In pratica i modelli metodologici adottati per l'antropologia religiosa tra l'Ottocento e il Novecento tendevano a interpretare il culto come una ostante nella cultura umana, indicandone l'essenza in alcune manifestazioni, come l'animismo o il totemismo, considerati come periodi per scandire cronologicamente e culturalmente la storia dell'uomo. 

Branislaw Malinowski: secondo questo antropologo religione, magia e scienza sono aspetti della cultura tra loro divergenti, tra forme alternative e contemporanee a cui gli uomini fanno ricorso in tutte le culture e in qualunque periodo storico. Va considerato che ben lungi dall'essere una forma di scienza primitiva, la magia è la conseguenza del consapevole riconoscimento che la scienza ha i suoi limiti e che l'intelletto umano r la capacità umana sono a volte importanti. 

La magia: le sue conoscenze si fondano su evidenze maturate tramite un atteggiamento che i sottrae alle regole del sapere sperimentale. La sede nella magia precede l'esperienza, anche se una certa forma di magia atavica ha permesso la sedimentazione di una conoscenza che può essere considerata proto – scientifica. 

La magia deve essere alimentata dalle speranze e dai desideri di tutti. Solo in questo modo il suo ruolo può esprimersi secondo quelle linee, interpretative che fanno parte dell'iter simbolico genericamente definito rito. 
La fiducia individuale nell'efficacia della magia è suffragata dalle tradizioni, dal consenso collettivo. Il fatto ch le credenze magiche siano confuse, costituisce un fattore di integrazione sociale. 
Qualunque dottrina finalizzata a conoscere l'origine della religione può essere opportunamente adattata alla persistenza, cosa che peraltro  stata fatta attraverso una visione materialistica della teoria sorretta dalle comparazioni etnologiche i tradizione funzionalistica. 
L'origine divina costituisce l'espressione del valore assoluto, della religione indicato come rivelazione e ben indagato dal pensiero religioso. Il misticismo aiuta a sperimentare la divinità mentre la classe sacerdotale aiuta a conoscerla. 
Secondo la dottrina dell'insrumentum regni il culto sarebbe solo un espediente politico attuato per mantenere il controllo delle masse visione antispiritualistica che da Crizzia si estende fino al marxismo passando per il pensiero libertino. La dottrina dell'origine umana della religione si basa sostanzialmente su due tipi di motivazioni: la prima considera l religione come bisogno di conoscenza, quindi è vista soprattutto sotto il profilo teocratico La seconda invece valuta il culto osservandone esclusivamente le sue peculiarità pratiche, atte a rispondere a necessità caratterizzanti l'esperienza esistenziale dell'uomo. In questo caso però il concetto stesso di religione può essere facilmente confuso con quello di magia. 
La tesi che considera la religione uno strumento esclusivamente destinato a fornire risposta sul piano pratico è stata spesso utilizzata, anche indiretta, mentre per dare un senso all'arte preistorica emblematica è l'identificazione delle caverne con luoghi sacri o l'Uomo delle Veneri paleolitiche.  






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