Dal Big Bang all'Homo

 Dal big Bang all'Homo



La preistoria delle religioni


Da tempo gli studiosi della preistoria si interrogano sull'origine di quelle pratiche che in modo generico, possono essere connesse alla religione. Anche se esistono alcune tesi non potremmo mai sapere con precisione, che <<tipo>> di soprannaturale esistesse nell'immaginazione dell'uomo del Paleolitico: le assolute comparazioni etnografiche del positivismo e poi quelle più caute successive, non sono in grado di offrire indicazioni certe per tentare di ricomporre l'universo magico-religioso. 


Dal Big Bang all'Homo


Secondo la teoria del Big Bang, l'universo nacque in seguito a ui esplosione in un punto in cui non vi erano né tempo né spazio: questo straordinario avvenimento, che è ancora oggi motivo di discussione e di studi da parte di astronomi e fisici, si verificò tra i 15 e i 20 miliardi di anni fa.

Intorno a 3.500 miliardi di anni fa, nell'acqua fecero la loro comparsa i primi organismi viventi: i batteri. Si tratta delle prime forme di vita che la scienza conosce e che comunque ebbero bisogno di almeno altri 700 milioni di anni prima di trasfo9rmarsi in unicellulari e iniziare così la fotosintesi., espellendo l'ossigeno. Fu solo cinquecento milioni di anni dopo che avvenne una tra le più fondamentali <<rivoluzioni>> biologiche: questi esseri viventi, iniziarono a <<scambiarsi>> informazioni generiche tra loro, in pratica furono nella condizione di riprodursi sessualmente.

Dopo duecento milioni di anni si susseguirono le grandi glaciazioni, che ebbero una ricaduta importante sulla vita e sulla morfologia del pianeta in seguito vi fu un periodo più temperato in cui molte specie viventi ebbero modo di moltiplicarsi notevolmente.

L'Homo sapiens è il risultato di un'evoluzione molto lunga e articolata, le cui origini vanno ricercate verso la fine dell'era terziaria in Africa, culla della nostra specie milioni di anni fa. La tappa fondamentale fu la stazione eretta: posizione determinante perché fece in modo che le mani fossero libere e quindi utilizzabili per tutta una serie di attività sempre più raffinate; in relazione all'aumento della massa cerebrale. . A questa crescita si legò, quasi certamente la realizzazione delle prime sepolture, che indicano, da parte dei nostri più vicini antenati, un'attenzione per il corpo e forse la consapevolezza dell'esistenza di un <<altro>> luogo destinato ai morti. 

Anche la comparsa di un linguaggio artistico dimostra da parte dell'Homo spaiens, la presenza di istanze per certi aspetti simi8li alle nostre e segnala un'effettiva necessità di comunicare.

E' con la comparsa degli Australopitechi ( <<primati>> dell'emisfero australe), che diventa più facile monitorare i vari studi dell'evoluzione che conducono all'Homo spaiens.

L'uomo si Neanderthal iniziò a popolare l'Europa intorno ai 130.000 anni fa. La cultura di questa famiglia di ominidi è molto importante, perché dimostra un'attenzione anche ad aspetti della vita non esclusivamente legati alla sopravvivenza. I riti funerari sono forse l'esempio più indicativo ma anche i sistemi abitativi, sospesi all'atropizzazione delle caverne ed alla costruzione di ripari con ossa di mammut.


L'Homo sapiens sapeins: compì un'operazione opposta: dall'Europa si diresse verso altri paesi colonizzandoli; intorno ai 40.00 anni fa giunse nel continente americano mentre circa 15.000 anni prima era già arrivato in Oceania. 




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