Le religioni del mondo. Introduzione. Parte quinta
Le religioni del mondo
La religiosità popolare
Il fenomeno religioso diventa popolare quando manifesta una propria concezione particolarmente umana del sacro e del soprannaturale. Umanizza il dio per sentirlo più vicino e vuole captarne la potenza spesso con l'ausilio di elementi rituali e devozionali che possono risultare anche in netta contraddizione con la teologia della religione ufficiale.
La religiosità popolare è caratterizzata dalla consapevolezza che esiste la necessità di trovare un mezzo <<pratico>> per me5ttersi in contatto con il dio: in essa è evidente la ricerca di dare un corpo alle speranze collettive, trovando una forma di spiritualità basata su un linguaggio comune ritualizzato. Vi è il desiderio di individuare dei punti fermi e delle certezze che determina spesso un atteggiamento ricco di distanze di fronte al soprannaturale; malgrado tutto ciò favorisce un senso di fatalismo e di rassegnazione, togliendo all'uomo la possibilità di prendere in considerazione di essere parte di un <<progetto storico>>. La religiosità popolare si avvale di un apparato rituale complesso e spesso si affida con eccessiva enfasi alla pratica e al gesto chiudendosi in manifestazioni in cui il sacro è modellato auso e consumo dell'uomo.
Il sincretismo
Il sincretismo deriva dal greco synkretismos, citato per la prima volta da Plutarco (De fraterno amore, XIX) e indicante l'unica fonte di difesa dei cretesi, alludendo all'accordo che le città di quest'isola stipularono quando si trattò di combattere contro un comune nemico.
<<Convergenza di elementi ideologici già inconciliabili, attuata in vista di esigenze pratiche, nella sfera delle condizioni religiose e filosofiche>>.
Tra le esperienze religiose ascrivibili al sincretismo vi sono molteplici forme di culto che, pur presentando caratteristiche fondamentali proprie, sono dotate di alcuni elementi intrinseci ricorrenti:
- espressione di proselitismo cristiano;
- presenza di forti componenti emotive, con la partecipazione di un profeta - sacerdote;
- rituali effettuati anche con danze, musiche e in certi casi ricorso alla trance;
- attese di tradizione millenarista, con la speranza, in chiave escatologica, di un radicale cambiamento della situazione politico - economica;
- possibile condizionante presenza di mistici provenienti da altre religioni;
- assorbimento di alcuni aspetti caratteristici delle religioni autoctone all'interno di un culto proveniente dall'esterno:
- progressiva assimilazione e identificazione delle divinità autoctone con altre provenienti dall'esterno;
- coinvolgimento degli spiriti dei morti;
Religione: il termine religione è stato studiato da Lattanzio che ne individuò la radice in religio ma si tratta di un'etimologia incerta: secondo alcuni filologi deriverebbe dal verbo ligare (legare, nel senso di legame con gli dei). Cicerone faceva risalire religio a religione, che significa <<considerare>> <<trattare con diligenza>>: Per i romani religio indicava una serie di preconcetti e regole che erano parte di un complesso di norme variamente legate alla dimensione divina, mitica e magica.
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