Le religioni del mondo. Introduzione. Seconda parte
Le religioni del mondo
Introduzione
Seconda parte
Tra le peculiarità più tipiche delle religioni, vi è la differenza tra quelle monoteiste e quelle politeiste. Nel primo caso tutte le forme di realtà sono dipendenti da un unico dio, che è perfetto, immutabile nel tempo e creatore della vita e del mondo, di cui è distinto in genere è considerato onnipresente. Il termine monoteismo viene applicato alle credenze che hanno un unico dio di riferimento con diretta esclusione degli altri, come di fatto accade per cristianesimo, ebraismo, islam e zoroastrismo persiano.
I fedeli si pongono nei confronti del loro dio seguendo delle modalità comuni ma che si diversificano a seconda delle varie tradizioni. L'idea più arcaica di divinità dovrebbe corrispondere a quella del monoteismo. Storicamente sembra di poter constatare che l'affermazione di un monoteismo sia conseguente al confronto con altre forme religiose.
I culti politeisti: hanno fatto la loro comparsa soprattutto in quelle società contrassegnate da una buona differenziazione sul piano sociale e spesso da una cultura avanzata. Furono i politeisti: Socrate, Platone, Ovidio, Cicerone e molti altri personaggi delle civiltà che si considerano maggiormente evolute.
La sociologia delle religioni: la divisione del ruolo sociale e del lavoro, avrebbe influenzato anche il percorso religioso. E' indicativo, che nella società attuale vi sia, in particolare quelle cosiddette <<nuove religioni>>, un significativo ritorno al politeismo.
Distanza tra gli uomini e l'universo delle divinità: si tratta di una separazione meno accentuata di quanto si verifica nelle religioni monoteiste. Le divinità del politeismo sono spesso contrassegnate con attributi umani e quindi sentite <<più vicine>> dai fedeli, che si rivolgono a loro con comportamenti rituali meno astratti di quelli presenti nel monoteismo. Le divinità delle religioni politeiste sono spesso caratterizzate da una sorta di <<specializzazione>>, di conseguenza svolgono funzioni attive, in positivo o in negativo nel mondo degli uomini.
Da tempo si continua a discutere sull'eventuale priorità di un modello di culto rispetto a un altro, ma soprattutto è la cronologia a essere maggiormente oggetto di analisi. Secondo una tesi piuttosto diffusa, il monoteismo fu la prima religione che in alcuni casi <<degenerò>> in politeismo. Da un altro punto di vista più materialista, gli uomini in origine erano politeisti e con l'evoluzione della loro cultura giunsero, ad elaborare l'idea di un solo Dio. Sotto il profilo fideistico, il concetto di evoluzione è visto come il processo che ha condotto gli uomini, ad abbandonare il paganesimo,. E ad abbracciare l'idea di una sola divinità, quella considerata unica e vera. Credenze, pratiche, riti, filosofia non implicano necessariamente la fede in Dio, ma esprimono sostanzialmente un valore fondamentale nella cultura dell'uomo, l'esperienza del sacro.
Dopo secoli di letture in chiave mistica, dopo le affabulazioni del positivismo e le stroncature del materialismo, il sacro si pone comunque di fronte all'individuo come un fatto estremo che questi non può negare.
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