Le religioni del mondo. Introduzione. Parte prima

 Le religioni del mondo

Introduzione

Parte prima



La religione ha da sempre un ruolo importante nella morte e nella cultura dell'uomo, la sua funzione è stata determinante nello sviluppo della civiltà.
Accanto ai monoteismi e alle fedi più articolate, vi son espressioni del culto basate sull'animismo e altre che sorgono dall'unione d religioni diverse e alimentate da istanze socio – politiche ,ma fino alle cosiddette <<nuove religioni>> in cui si amalgamano vare espressioni cultuali. Un patrimonio di esperienze, spesso contrassegnato da caratteristiche tra loro simili e destinate a fornire agli uomini, risposte sulla loro origine e sul senso della loro esistenza. 
Con <<religione>>, si indica il complesso di credenze e atti cultuali e rituali attraversi i quali si esprime il rapporto con il sacro e la divinità. La religione ha da sempre rappresentato un impegno notevole per il pensiero umano. Essa presenta due volti, ben precisi: uno la caratterizza come forma di pensiero totale, nella condizione di coinvolgere globalmente il senso della vita, della storia e del mondo. Ad osservare nell'insieme il fenomeno socio – culturale che definiamo religione, si constata la presenza di alcuni elementi comuni all'interno di espressioni cultuali:
in tutte le religioni, qualunque sia la loro complessità, è insita la rappresentazione di un ordine extrasensoiriale o sovranaturale che rrisulta inattingibile all'esperienza comune: il credente vi può solo giungere attraverso una pratica definita e processi interiori condivisi dalla società.
La religione conferisce un significato all'ordine sociale, ,ma anche a quello naturale, agli eventi e alla condizione umana. Il culto fornisce quindi gli elementi necessari per far apparire legittime e giustificate quelle condizioni umane che razionalmente sembrano ingiuste come la sofferenza, le disuguaglianze sociali, i disastri naturali, eccetera. 
Tenendo conto delle varianti che contrassegnano le singole religioni, in tutte è evidente, un impegno tendente a orientare la condotta del credente nella propria vita gettando le basi fondamentali per la sua morale. 
Le religioni determinano l'istituzione di gruppi e altre forme, di associazione, inoltre promuovono la formazione di norme e regole. 
La religione si configura all'interno del gruppo praticante, con un sistema sociale e culturale unitario.

I fenomeni religiosi, non si prestano a una classificazione tipologica generale e necessitano di analisi, calate all'interno delle singole esperienze..
Ipotesi sull'origine della religione:
Origine divina della religione: conferma del valore intrinseco riconosciuto dalla religione stessa. Georg Friedrich Hegel (1770 – 1851) ha sintetizzato questa visione con il concetto di Rivelazione: in seguito Henri Bergson (1859 -1940) ha puntualizzato che la divinità si palesa attraverso il misticismo mezzo con il quale Dio si rende, presente agli uomini. La rivelazione primitiva sarebbe conservata e trasmessa attraverso la classe sacerdotale. 
Origine politica: tende ad abbassare il ruolo della religione, a mero strumento di potere, e di controllo che pone le sue radici al di fuori dello spazio e del tempo in cui si trovano gli uomini. 
Origine umana: è l'ipotesi positivista, che in parte ribalta la precedente, anche se con una visione più antropologica che politica. Da questo punto di vista, la religione sarebbe un prodotto della cultura alla cui base vi sono due motivazioni: ,a prima tende a considerare il culto come una forma di appagamento del bisogno teorico umano. La seconda invece ne abbassa alternativamente le valenze, individuando nella religione la risposta dell'uomo a tutta una serie di suoi bisogni pratici.

Le manifestazioni della religione hanno assunto connotazioni molteplici, le cui c caratteristiche sono strettamente vincolate all'ambiente naturale e sociale. 
Gli storici della religione hanno la tendenza a identificare l'origine della religione con a risposta ai bisogni primari. In effetti anche su questi bisogni non possono essere esclusi a priori, è vero che il contributo del fenomeno religioso è quasi sempre connesso all'esperienza analogica.
<<Vi è una vita che circonda e serpeggia in tutto questo e trapassa da un essere all'altro per una sorta d'osmosi, dall'animale alla pietra, dalla pianta all'uomo, eccetera, è infondo la posizione animistica, l'anima, vita, che anima, cioè vivifica tutto quanto e fa sì che anche le pietre siano vive. Non si fa dunque distinzione tra il mondo animato e inanimato, né fra regni della natura, tutto ciò che è captato dai sensi, esiste in quanto ha una vita, e in quest'unico grande regno che è il mondo, tutto è vita, un'unica vita per partecipazione, scambio, osmosi. L'uomo può anche vivere non uomo, ma pianta: quel che conta è l'essere, non l'essere umano>>.
Funzioni della religione:
1. religione come liberazione dal mondo considerato come <<male>>. E' una dottrina che ad esempio, è propria del buddhismo, che identifica la liberazione con il nirvana, lo stadio di beatitudine di ciò nella vita è riuscito a eliminare da sé il peso del materialismo.. 
2. Religione come verità, perché depositaria di garanzia, d'infallibilità della propria dottrine delle verità ad essa collegate.
3. Religione come garanzia di valori morali per l'uomo, quelli che presiedono la condotta nell'individuo e l'ordine della vita all'interno della comunità. E' forse l'aspetto più arcaico della religione.
4. Religione come elemento fondamentale all'interno dei rapporti sociali, nei quali si inserisce come sistema di credenze e istituzioni. 
Le religioni hanno ffornito0 all'uomo, un modo per trovare risposte alle tante domande sulle sue sofferenze, sul limite della vita e su tutti i fenomeni che sfuggono alla comprensione. 
Le religioni rappresentano condizionanti, per circa sei miliardi e mezzo di persone: sono parte integrante della nostra quotidianità anche quando non ce ne rendiamo conto... 




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